Con la sentenza n. 6598 del 23 febbraio 2022, la Cassazione ha disposto che non configura il reato di calunnia la condotta dell'imputato che accusa ingiustamente dei terzi, pur conoscendo la loro innocenza, quando questo sia l'unico mezzo di difesa a propria disposizione. Qualora dunque la mendacia sia strettamente essenziale alla confutazione dell'imputazione, si riconosce l'applicazione della scriminante ex articolo 51 c.p. in quanto esercizio del diritto di difesa.
Ovviamente l'accusa ingiusta non può eccedere o riguardare aspetti estranei alla mera difesa personale.